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Verniciatura a caldo

Spruzzatura a caldo a bassa pressione

La verniciatura a spruzzo a caldo spesso offre vantaggi considerevoli, troppo spesso ignorati. Vale quindi la pena soffermarci brevemente su tale sistema.
La verniciatura a spruzzo, nei sistemi nei quali viene effettuata, può utilizzare prodotti applicati a temperatura ambiente, oppure a temperature superiori, allo scopo di sfruttare la viscosità più bassa per facilitare l’atomizzazione della vernice con minor pressione.
Per una buona applicazione, i prodotti vernicianti di fornitura a temperatura ambiente devono essere diluiti a volte fino al 30%, per raggiungere una giusta viscosità di applicazione.
È bene ricordare che, mediamente, un prodotto verniciante ad una viscosità di 60sec (Ford4) a 20°C, se riscaldato ad una temperatura di 80°C, avrà una viscosità di 20sec (Ford4).
È quindi evidente che un prodotto verniciante se riscaldato, ridurrà drasticamente la quantità di diluente impiegato per raggiungere la viscosità di applicazione.

Varie esperienze eseguite con sistemi airspray, hanno dimostrato che, per ottenere le condizioni più efficienti per un sistema di verniciatura a caldo, bisogna attenersi alle seguenti condizioni:

  • impiego di vernici con viscosità a freddo di 24 – 30sec (Ford4)
  • temperatura di spruzzatura nel valore di 70 – 80°C
  • bassa pressione di polverizzazione (2 – 2,5bar)

Con queste condizioni, si possono ottenere un notevole risparmio di vernice e superiori prestazioni qualitative-quantitative.
La bassa pressione di spruzzatura determina un minor overspray, consentendo un risparmio di materiale nell’ordine del 20 – 25%.
La spruzzatura a caldo a bassa pressione si riferisce principalmente a prodotti vernicianti a base solvente mentre, per i prodotti all’acqua, tale applicazione presenta qualche difficoltà dovendo tener conto del punto di addensamento del prodotto, che può verificarsi ad una temperatura intorno ai 50°.
Nella verniciatura a caldo di prodotti a due componenti (epossidici, poliuretanici, ecc.), bisogna prestare particolare attenzione al tempo di catalisi dei due componenti che, se riscaldati, si riducono drasticamente. In questi casi, i prodotti vengono riscaldati e addotti separatamente alla pistola di applicazione, che deve essere provvista di un miscelatore integrato.
Dopo la verniciatura a caldo, in funzione del tempo di catalisi, è bene prevedere un accurato lavaggio della pistola e del miscelatore integrato.
Nella pratica di tale sistema applicativo, si sono riscontrate alcune difficoltà di cui bisogna tener conto: non è opportuno riscaldare la vernice, lasciarla raffreddare e di nuovo riscaldarla. Tale operazione spesso provoca una graduale alterazione del prodotto.

Spruzzatura a caldo airless

La peculiarità di tale sistema è la continua circolazione del prodotto riscaldato nei tubi ad alta pressione, che portano il prodotto alla pistola, per evitate il raffreddamento del prodotto durante le pause di verniciatura. Nella verniciatura airless, si possono impiegare pressioni che raggiungono in alcuni casi fino a 500bar; impiegando prodotti riscaldati, tale pressione può essere ridotta fino al 50%. In pratica, si possono impiegare pressioni di 100 – 120bar con le quali si ottiene già una buona atomizzazione del prodotto.

La verniciatura a spruzzo effettuata a caldo, sia con il sistema airspray che airless, offre i seguenti vantaggi:

  • riduzione della viscosità per mezzo del riscaldamento della vernice
  • riduzione drastica della portata d’aria di polverizzazione e della sua pressione
  • risparmio di vernice e di solvente
  • riduzione del tempo di verniciatura
  • riduzione dell’overspray
  • minor inquinamento ambientale

Salvatore Rampinelli

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