Sono anni ormai che sentiamo parlare della qualità dell’aria, di cosa respiriamo, delle PM10 ecc. e tutto questo, seppur di capitale importanza, in fondo non ci sconvolge più di tanto.
Ma lasciamo da parte queste valutazioni e torniamo in reparto verniciatura e precisamente nei pressi della nostra cabina di spruzzatura.
Penso che il monitoraggio dell’aria, in questa area, dovrebbe essere quanto mai attento: le composizioni dei prodotti vernicianti liquidi infatti, possono procurare non pochi problemi al nostro verniciatore, anche se questi fa un uso corretto dei DPI.
Spesso in cabina di verniciatura, nei mesi estivi, la temperatura è insopportabile ed in verità non tutti gli operatori utilizzano tute con cappuccio, occhiali, ecc. In questi casi, ancor più che in condizioni di normalità, un giusto ricambio dell’aria in cabina ed una costante velocità della stessa garantiscono almeno una condizione di lavoro accettabile. Concretamente, questi parametri sono facilmente ottenuti se ci si attiene alle indicazioni che vengono fornite, per esempio, nell’utilizzo della filtrazione a secco.
Oggi esistono in commercio manometri di ultima generazione che, oltre a visualizzare l’intasamento dei filtri con scala cromatica di diverso colore, segnalano anche con un cicalino acustico l’intasamento dei filtri e quindi la necessità di sostituzione dello stesso.
I verniciatori dovrebbero prestare a questi valori la stessa attenzione che prestano quando, nella loro automobile, un bip e una spia segnalano la riserva di carburante. La differenza è comunque sostanziale: se si rimane senza benzina, al massimo bisogna fare un po’ di strada a piedi, mentre se il filtro va in riserva ne va della loro salute! Spesso però non ci badano ed è un vero peccato!
Non sarebbe ora di sensibilizzarci un po’ su questi aspetti?
Incominciando magari con l’installare questi strumenti in posizioni facilmente visibili e di facile lettura…
Salvatore Rampinelli