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Le origini dei Dispositivi di protezione individuale moderni

Dopo le nostre considerazioni sull’utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale DPI (vedi qui e qui), riteniamo importante approfondire ulteriormente quanto già detto.

Nelle attività di verniciatura, si possono verificare situazioni negative di “non salute”, in particolare se un organo viene danneggiato da un’aggressione tossica legata ai prodotti vernicianti, e se il lavoro viene svolto con modalità inadatte. Utilizzare quindi i giusti Dispositivi di Protezione Individuale è di capitale importanza.

A tale proposito, va ricordato che la salute dei verniciatori era già contemplata dal medico e scrittore italiano Bernardino Ramazzini che nel lontano 1700 con il suo trattato De morbis artificum diatriba è stato il primo ad occuparsi della salute dei lavoratori e non a caso è considerato il “fondatore” della Medicina del Lavoro.
In particolare, sul discorso della Valutazione del Rischio e dell’uso dei DPI Ramazzini scrive:

“È un’altra la causa più probabile delle malattie dei pittori: le sostanze coloranti che di continuo manipolano e respirano il minio, il cinabro e poi molte altre sostanze minerali, le sgradevoli esalazioni, attraverso le vie respiratorie, entrano nel sangue, turbano le funzioni dell’organismo provocando le malattie”.

Dunque, la ricerca della tutela della salute del verniciatore parte da molto lontano; tocca a noi, attraverso l’informazione e la formazione, far sì che il nostro lavoratore diventi un professionista attento alla tutela della propria salute e sicurezza.

Salvatore Rampinelli


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