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La tutela della salute del verniciatore

Il verniciatore del ventunesimo secolo è un operatore che applica vernici inserito in una logica di produzione industriale condizionata da tecniche applicative predeterminate e vincolanti. I materiali sui quali opera sono il legno, il metallo e la plastica, con una varietà di forme e grandezze che moltiplicano le esigenze di finitura.
I prodotti vernicianti che usa sono il risultato di una tecnologia chimica sofisticata, nella quale hanno ruolo preponderante i derivati del petrolio.

I fattori di rischio per la sua salute possono essere così schematizzati:

  • Componenti dei prodotti vernicianti
  • Luogo di applicazione prodotti
  • Tipo di impianto (cabine)
  • Tecniche di applicazione
  • Protezioni individuali
  • Istruzione dell’operatore
  • Esperienza dell’operatore
  • Manutenzione impianti

Senza addentrarci nell’elencazione dei prodotti vernicianti normalmente impiegati, ci basti ricordare che la nocività tossica è legata ai componenti chimici del prodotto che deve essere applicato. Solventi e diluenti sono i composti più pericolosi per i loro effetti cumulativi.

Sarebbe comunque opportuno che ogni datore di lavoro si adoperasse nella ricerca sul mercato di prodotti sempre meno pericolosi (che esistono!), che leggesse con attenzione le schede di sicurezza dei prodotti vernicianti che usa nella propria azienda ed informasse anche i suoi verniciatori sui contenuti di tali schede.

D’altronde quello della ricerca e dell’impiego di prodotti meno pericolosi è un obbligo di legge al quale il datore di lavoro non può sottrarsi, come dettato dal testo unico sulla sicurezza 81/2008.

Comunque, il modo e il grado con i quali la nocività coinvolge un addetto alla verniciatura, sono strettamente connessi anche ad altri fattori.

Di importanza determinante, è l’utilizzo di idonee apparecchiature per l’applicazione dei prodotti vernicianti.
Non dovremo mai dimenticarci di cercare attrezzature che garantiscono la maggior resa di trasferimento del nostro prodotto applicato, onde evitare eccessiva dispersione nell’ambiente di particelle e vapori.

Le caratteristiche dell’ambiente in cui si vernicia e il tipo di cabina installata, sono altri elementi determinanti. Basti pensare alla diversità creata da una buona gestione degli impianti con manutenzioni e controlli programmati, rispetto ad un ambiente dimenticato, nel quale le efficienze, se pure non sempre visibili, rendono insalubre l’attività del verniciatore.

Non si deve dimenticare che il luogo in cui opera il verniciatore è la cabina, e quindi, per la costante efficienza della stessa, i controlli dei parametri di aspirazione, luminosità, temperatura, rumore, ecc, vanno periodicamente controllati.

Troppo spesso invece, la cabina diventa il luogo nel quale si annidano sporco, poca luce, contenitori aperti di vernice o diluenti, e quant’altro. Tali situazioni aumentano il rischio per il verniciatore, il quale, se non opportunamente addestrato, non acquisirà mai la vera consapevolezza di gestire le apparecchiature e gli impianti con cura, onde evitare rischi che possono ricadere sulla sua salute. Quante volte capita di vedere operatori che non utilizzano i dispositivi di protezione individuali, e preferiscono fumare una sigaretta mentre verniciano?

C’e ancora molta strada da fare nel reparto verniciatura…
Salvatore Rampinelli

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