Una delle caratteristiche principali della nostra Intelligenza Emotiva è la capacità di darci la giusta motivazione nelle cose che facciamo.
Nel contesto lavorativo la motivazione è contemporaneamente causa ed effetto del sentirsi coinvolto, autonomo, consapevole, responsabile, ma soprattutto (e non è poco!) soddisfatto del proprio lavoro.
In termini di risultati, è evidente che le prestazioni di un soggetto “empowered” (“rafforzato”) saranno di gran lunga superiori a quelle di chi lavora in assenza di stimoli, di interessi, di obiettivi gratificanti, e la sua attività oltre che poco performante sarà maggiormente soggetta a rischi di stress ed infortuni.
Da non trascurare quindi l’importanza del fattore umano in qualunque tipo di prestazione lavorativa.
Anche se apparentemente in un lavoro prettamente tecnico, come può essere quello delle varie figure presenti nel mondo della verniciatura, l’aspetto psicologico può sembrare estraneo, la sua valenza ha un grande peso: le motivazioni intrinseche con cui si lavora (desiderio di sperimentare situazioni nuove e difficili, ricevere gratificazione dai propri superiori, soddisfare le aspettative del cliente, eseguire un compito nel migliore dei modi, riuscire a ottenere la fiducia dei colleghi, ecc.) dovranno sempre essere accompagnate dalle motivazioni personali e abilità relazionali del soggetto lavoratore (capacità di rimanere motivati nel tempo, riconoscere le proprie emozioni e quelle degli altri, saper essere empatici nell’affrontare e risolvere i problemi, raggiungere una corretta austostima e fiducia in sé stessi, ecc.).
Solo con questi presupposti si riusciranno a coniugare tecnologia, innovazione, e progresso, senza rinunciare al contributo, personale e unico, che ogni Persona singolarmente può dare.