[Salta al contenuto]
Filtri per Verniciatura, Filtri UTA e strumenti per trattamento Aria

Evoluzione della EN 779 (parte 2)

La EN 779-2002 suddivide in 5 fasce gli intervalli dimensionali da misurare, per un intervallo complessivo compreso tra 0,2 e 3 micron.

L’aerosol di prova adottato è il DEHS liquido, con queste motivazioni:

  • – è facile da generare, mantenendo le desiderate caratteristiche di concentrazione e dimensioni;
  • – può essere utilizzato sia in fase elettricamente neutra, oppure può essere trattato elettrostaticamente al fine di ottenere una distribuzione di carica rappresentativa dell’effettivo aerosol atmosferico;
  • – la sua densità è di circa 1 g/cm3, caratteristica che permette di ottenere una equivalenza tra dimensione aerodinamica e dimensione geometrica;
  • – la misura effettuata con il contatore particellare ottico risulta più accurata con aerosol liquido rispetto ad un particolato solido irregolare.

Utilizzando la dimensione di riferimento a 0,4 micron, la EN 779-2002 classifica i filtri secondo il seguente schema:

  • filtri grossolani (tipo G): efficienza a 0,4 micron < 40%;

  • filtri fini (tipo F): efficienza a 0,4 micron > 40%.

Per quanto riguarda la perdita di carico finale, la EN 779-2002 prevede che essa sia pari a 250 Pa per i filtri G1-G4 e 450 Pa per i filtri F5-F9. Perdite di carico differenti influenzano sensibilmente i valori di efficienza e, di conseguenza, il tipo di filtro da scegliere.

Tuttavia, le perdite di carico finali indicate nella norma sono troppo elevate e si basano su una misura effettuata a filtro non trattato, così che l’efficienza e la capacità di carico risultano sovrastimate rispetto a quelle effettive in campo.

La EN 779-2002 si concentra sull’efficienza media fornita da un filtro durante la sua vita operativa. Sebbene questo parametro fornisce un metodo veloce e semplice per confrontare differenti prodotti, tuttavia non è in grado di rendere conto delle anche enormi variazioni nelle prestazioni di un filtro che si hanno durante la sua vita operativa. Un esempio per tutti, quello di alcuni filtri sintetici che perdono di efficienza nel tempo man mano che la propria carica elettrostatica svanisce.

Questa problematica ha portato alla revisione della norma, conclusasi con l’approvazione della EN 779-2012.

La prima modifica importante è stata quella di introdurre il requisito di efficienza minima per le classi di filtrazione fine F7-F8-F9. L’efficienza minima è il dato peggiore misurato dal laboratorio, tra i seguenti:

  1. Efficienza iniziale (a filtro nuovo) con DEHS.
  2. Efficienza iniziale misurata su una campione di materiale filtrante dopo la rimozione “artificiale” delle eventuali cariche elettrostatiche presenti sul materiale filtrante.
  3. Minima efficienza fra quelle misurate sul filtro sporco.

Poiché non è stata prevista l’efficienza minima per le classi F5 e F6 (e nemmeno i test a filtri “scaricati”), queste sono state rinominate come M5 e M6 dove M sta ad indicare una filtrazione “media” (che si differenzia sia dalla grossolana che da quella fine).

Quali sono i nuovi criteri sui quali si basa la definizione delle nuove classi filtranti?

Per testare i prodotti filtranti vengono prese in esame particelle di grandezza 0,4 micron: se il valore medio di efficienza è inferiore al 40%, il filtro viene classificato come filtrazione grossolana (da G1 a G4), basando la classificazione sull’arrestanza media; se il valore di efficienza media è compreso tra il 40% e l’80%, il filtro viene assegnato al gruppo filtrante medio (M5-M6); se l’efficienza media supera l’80%, il filtro viene classificato come filtro fine (F7-F9), con la distinzione sulla base dell’efficienza minima.

Relativamente ai filtri con carica elettrostatica, nella EN 779-2012 l’unico metodo permesso è quello che utilizza l’Isopropanolo.

Le differenze tra le due versioni della EN 779 in termini di classificazione dei filtri sono riportate nelle Tabelle 1 e 2.

Tabella 1: EN 779-2002

Classe Perdita di carico finale Arrestanza media (%) Efficienza media (%) a 0,4 micron
G1 250 Pa 50% ≤ Am < 65%
G2 250 Pa 65% ≤ Am < 80%
G3 250 Pa 80% ≤ Am < 90%
G4 250 Pa 90% ≤ Am
F5 450 Pa 40% ≤ Em < 60%
F6 450 Pa 60% ≤ Em < 80%
F7 450 Pa 80% ≤ Em < 90%
F8 450 Pa 90% ≤ Em < 95%
F9 450 Pa 95% ≤ Em

Tabella 2: EN 779-2012

Classe Perdita di carico finale Arrestanza media (%) Efficienza media (%) a 0,4 micron Efficienza minima (%) a 0,4 micron
G1 250 Pa 50% ≤ Am < 65%
G2 250 Pa 65% ≤ Am < 80%
G3 250 Pa 80% ≤ Am < 90%
G4 250 Pa 90% ≤ Am
M5 450 Pa 40% ≤ Em < 60%
M6 450 Pa 60% ≤ Em < 80%
F7 450 Pa 80% ≤ Em < 90% 35%
F8 450 Pa 90% ≤ Em < 95% 55%
F9 450 Pa 95% ≤ Em 70%

Potresti essere interessato a…

Articoli correlati