Spesso quando si parla di verniciatura in linea, per un controllo accurato del processo vengono scritte procedure che definiscono puntualmente i parametri da rispettare per ottenere un risultato qualitativamente accettabile.
Ma le procedure scritte troppe volte vengono disattese ed il buon verniciatore si affida alla sua provata esperienza.
Un esempio: quando si acquista una nuova apparecchiatura elettrostatica per l’applicazione di vernici liquide, quasi sempre, il manuale che accompagna l’apparecchiatura in relazione alla sicurezza ed ai parametri di utilizzo finisce in un cassetto, senza che l’utilizzatore di tale apparecchiatura sia informato e formato.
Se prendiamo in considerazione anche due soli parametri, quali la portata di prodotto da erogare dalla pistola elettrostatica e la pressione di atomizzazione, ci accorgeremo che i valori di impiego del nostro verniciatore differiscono notevolmente da quello che dice la letteratura. Spesso, per atomizzare un prodotto, la cosa più frequente che viene fatta è quella di aumentare la pressione, ma ci si dimentica che con tale operazione penalizziamo l’avvolgimento elettrostatico, e quindi riduciamo la resa del prodotto che stiamo applicando. Basterebbe, invece, modificare la viscosità del prodotto oppure agire sulla temperatura di lavoro o, ancora, modificare la resistività.
Ricordiamo sempre che i parametri di lavoro che troviamo sui manuali d’impiego delle apparecchiature non sono numeri inventati, ma valori confortati da innumerevoli prove.
Se riduciamo l’effetto elettrostatico per effetto di un valore troppo alto di atomizzazione del prodotto, ricordiamo che faremo maggior fatica per verniciare dei particolari, avremo una minor resa di avvolgimento elettrostatico e, se ci tocca operare in linea, pezzo dopo pezzo… che fatica!!!
Salvatore Rampinelli