Una delle apparecchiature maggiormente impiegate nella verniciatura (in particolare nel settore cantieristico, carpenteria pesante, mobili metallici, ecc) è senza dubbio l’airless, nelle sue varie versioni: airless, airless+ aria, airless elettrostatica, airless elettrostatica a caldo.
Il principio è noto: il prodotto viene portato attraverso una pompa ad alta pressione che determina il flusso del materiale e la pressione dello stesso (fino a 350 bar).
Il cuore di tale sistema, comunque, è senza dubbio l’ugello nebulizzatore in carburo di tungsteno, che determina l’angolo di spruzzatura e la quantità di prodotto applicato. Considerando che l’unico modo (a pressione di alimentazione costante) per valutare i giusti parametri di spruzzatura è la sostituzione dell’ugello, è bene ricordare quanto è importante la scelta dello stesso in funzione di alcuni parametri quali:
- la dimensione dell’orifizio,
- il tipo di prodotto che si deve applicare,
- la superficie che deve essere ricoperta,
- l’usura dell’ugello.
Una delle voci che spesso viene trascurata è quella relativa all’usura dell’ugello, che è determinata dalla pressione di lavoro e dal materiale applicato.
Ecco cosa succede se si utilizza un ugello usurato: il ventaglio iniziale, che definisce l’ampiezza di spruzzo ad una distanza di 30 cm dal manufatto da ricoprire, si riduce drasticamente (fino al 50 %) e quindi occorrono più passate per ricoprire il manufatto, maggior prodotto erogato per un ventaglio ridotto, quindi maggior consumo di prodotto.
In ultima analisi, maggior tempo per la verniciatura del manufatto ed un consumo maggiore di prodotto stimabile fino al 30 % in più.
Per valutare l’usura di un ugello airless, basta spruzzare il prodotto impiegato ad una distanza di 30 cm dal pezzo e misurare l’ampiezza dello spruzzo, confrontandolo con la sigla stampigliata sull’ugello, che determina l’ampiezza del ventaglio e la portata di prodotto ad una pressione definita.
Salvatore Rampinelli